«O sogni o visioni qualcosa la prese e si mise a pensare, sentì che era un punto al limite di un continente, sentì che era un niente»
Via di qui e fino all'altrove. sono più di centocinquanta chilometri che separano l'afosa pianura, la capitale dello stato estense, dalla capitale sul mare, al di là degli Appennini e delle Alpi Apuane.
Da Modena a Massa. attraverso i secoli, quasi tre, attraverso l'oblio di un percorso che è tanto leggenda quanto illusione. Da qui a là c'era un lastricato largo braccia abbastanza per far transitare le carrozze, lastricato da cima a fondo per rendere il viaggio sicuro e confortevole, costellato di osterie e poste per il ristoro e il riposo, percorso da duchi, commercianti, contadini e briganti. Oggi c'è asfalto, terra, sassi, pietra, prati, fango, foglie, fiori, ruscelli, carreggiate, sentieri, frane, catrame sgretolato, guard rails, muri a secco, argilla, pietre marmo e persino acqua. Le città e i paesi attraversati dalla Via Vandelli sono oggi più grandi, popolosi e funestati da scialbe periferie, altri paesi allora non esistevano e sono nati grazie alla Via, alcuni hanno prosperato, altri sono scomparsi. Le osterie sono crollate in ruderi, nuovi edifici produttivi sono nati e poi divenuti fatiscenti, alcune stazioni di posta o rifugi sono stati ristrutturati. Le montagne stanno ancora lì, a guardia della Via, con le loro masse da aggirare o i loro crinali da seguire. Tranne quelle che vengono ridotte in polvere dagli escavatori di marmo. I fiumi regolano l'andare della Via, tenendola lontana per evitare alluvioni o troppo rapide risalite, altri la accologono accompagnandone il placido risalire le valli. Gli alberi nei secolo continuano a disegnare arazzi con le ombre dei loro rami sul ciotolato della Via o ad rinfrancare il viandante col frinire delle loro foglie: loro nei secoli o i loro figli o nipoti.
Una linea conduce il passo attraverso i territori, le case, gli uomini, gli animali e le visioni. La storia abbonda ad ogni sosta, le storie grondano per ogni episodico incontro o sogno fatto lungo la Via.
C'è tutto, sedimentato nei miei scarponi e nel nerbo del mio bastone intrecciato, impresso nelle tese del mio cappello, intessuto sulla pelle. Dall'inizio alla fine, da Modena a Massa, sulla Via Vandelli.
www.viavandelli.com #viavandelli @viavandelli
Da Modena a Massa. attraverso i secoli, quasi tre, attraverso l'oblio di un percorso che è tanto leggenda quanto illusione. Da qui a là c'era un lastricato largo braccia abbastanza per far transitare le carrozze, lastricato da cima a fondo per rendere il viaggio sicuro e confortevole, costellato di osterie e poste per il ristoro e il riposo, percorso da duchi, commercianti, contadini e briganti. Oggi c'è asfalto, terra, sassi, pietra, prati, fango, foglie, fiori, ruscelli, carreggiate, sentieri, frane, catrame sgretolato, guard rails, muri a secco, argilla, pietre marmo e persino acqua. Le città e i paesi attraversati dalla Via Vandelli sono oggi più grandi, popolosi e funestati da scialbe periferie, altri paesi allora non esistevano e sono nati grazie alla Via, alcuni hanno prosperato, altri sono scomparsi. Le osterie sono crollate in ruderi, nuovi edifici produttivi sono nati e poi divenuti fatiscenti, alcune stazioni di posta o rifugi sono stati ristrutturati. Le montagne stanno ancora lì, a guardia della Via, con le loro masse da aggirare o i loro crinali da seguire. Tranne quelle che vengono ridotte in polvere dagli escavatori di marmo. I fiumi regolano l'andare della Via, tenendola lontana per evitare alluvioni o troppo rapide risalite, altri la accologono accompagnandone il placido risalire le valli. Gli alberi nei secolo continuano a disegnare arazzi con le ombre dei loro rami sul ciotolato della Via o ad rinfrancare il viandante col frinire delle loro foglie: loro nei secoli o i loro figli o nipoti.
Una linea conduce il passo attraverso i territori, le case, gli uomini, gli animali e le visioni. La storia abbonda ad ogni sosta, le storie grondano per ogni episodico incontro o sogno fatto lungo la Via.
C'è tutto, sedimentato nei miei scarponi e nel nerbo del mio bastone intrecciato, impresso nelle tese del mio cappello, intessuto sulla pelle. Dall'inizio alla fine, da Modena a Massa, sulla Via Vandelli.
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