«questo è il cammino e poi dritto fino al mattino poi la strada la trovi da te»
è vicino, è a pochi passi, è sapore famigliare eppure rimane irraggiungibile: il percorso originale della Via Vandelli nel tratto da Borra a La Santona.c'era fango, c'è stata neve, ci sono crochi come sipario. eppure la Via rimane incerta.
la Via Vandelli sopra Borra: l'ultimo tratto di percorso certo |
la Via Vandelli procede umida e deturpata nel bosco della Fignola |
Non aiutano i cartelli dei sentieri, che indicano direzioni sbagliate... o forse giuste ma contradditorie, contraddittorie tra di loro e con i documenti storici. Forse aiutano e ancora non l'ho capito.
i cartelli che indicano la Via Vandelli nel bosco della Fignola |
Non aiutano i consigli delle persone interpellate, che si rifanno a detti popolari, a tradizioni ottocentesche, a comodi tracciati, a servitù di passaggio contese tra il Duca e il popolo:
da Cà Don Carlo la Via Vandelli prosegue parallelamente a monte della via Giardini fino ad intersecare la strada che da Borra alta porta a casa Maioncello.La attraversa e prosegue fino al residence Selva dei Pini (piu o meno lo fiancheggia nella parte a nord).Quindi, parallela piu o meno alla Giardini arriva alla località "Le Baracche". Da qui arriva a La Santona con tracciato coincidente a quello della Giardini.
O forse anche questi consigli aiutano e ancora non l'ho capito. Certo questi consigli contraddicono i cartelli apposti dalla comunità del Frignano. Vabeh.
Non aiutano le antiche mappe. A partire da quella di Domenico Vandelli stesso del 1746, che forse manca di dettaglio, ma certo mostra la Via come una linea dritta con ben poche incertezze e curve tra Lama Mocogno e Barigazzo.
la Via Vandelli tra Lama e Barigazzo nella mappa del 1746 |
Nemmeno le mappe dell'800 in cui, già nella mappa del 1821, dopo Borra dalla via Giardini segnata in rosso si stacca un intrico di vie segnate in giallo che portano a La Santona, ricongiungendosi a varie altezze alla via Giardini: alla curva delle Baracche, alla Fignola, direttamente a La Santona. Ognuna di queste alternative corrisponde a un percorso proposto da qualcuno anche oggi come quello originale della Via Vandelli. Qualche confusa speranza in più la offre la carta storica regionale del 1853, in cui il reticolo è meno intricato e appaiono linee tratteggiate, vie distaccate dalla via Giardini poco dopo la Santoncina che si ricongiungono viavia: ma dove? Alle Baracche? O direttamente a La Santona? E La Fignola, che fine fa? Non era toccata dalla Via Vandelli? Almeno sembra escluso il passaggio per Casa Maioncello. Forse. Forse queste mappe aiutano e devo solo convicermene.
Ma all'archivio di stato di Modena conservano le mappe catastali di inizio '900, ho scoperto, così ho iniziato una piccola ricerca andora da conludere, visti i tempi biblici della burocrazia per consultare le mappe. Sono però riuscito a scorgere almeno una mappa d'unione del comune di Lama Mocogno, dove appaiono però in tutta la loro devastante coerenza i percorsi alternativi alla Via Vandelli, quelli imposti dagli uomini che hanno deviato il corso della Via dai loro terreni e dai loro pensieri.
Ma straordinari per me sono quei tre tratti a matita, che qualcunaltro prima di me ha lasciato, uno verso La Serra, uno dopo La Santoncina, e il più appassionante di tutti proprio dopo Cà don Carlo, quei tre tratti con una freccia puntata verso l'alto, come a dire: no, la Via non passava di qui, ma un po' più sopra.
Così anche questa mappa non aiuta. Anzi, aiuta moltissimo, a sapere che altri ricercatori nel passato hanno avuto i miei stessi problemi e perpelessità: i predatori della Via perduta.
E così, da predatore, sono tornato alla caccia della Via, nuovamente coi miei quali segugi: e l'usta della Via ci ha guidato, piante dei piedi come nasi di veltri, occhi puntati a calcolare pendenze e tracciare spartiacque. Così siamo riusciti a trovare le dritta vestigia di muri a secco, proprio dove il monte scende a destra e a sinistra, abbiamo percorso versanti destri e sinistri, siamo scesi fino alla casa della Fignola e risaliti alla curva delle Baracche.Ma all'archivio di stato di Modena conservano le mappe catastali di inizio '900, ho scoperto, così ho iniziato una piccola ricerca andora da conludere, visti i tempi biblici della burocrazia per consultare le mappe. Sono però riuscito a scorgere almeno una mappa d'unione del comune di Lama Mocogno, dove appaiono però in tutta la loro devastante coerenza i percorsi alternativi alla Via Vandelli, quelli imposti dagli uomini che hanno deviato il corso della Via dai loro terreni e dai loro pensieri.
mappa catastale del comune di Lama, con qualche anonima correzione a matita |
Così anche questa mappa non aiuta. Anzi, aiuta moltissimo, a sapere che altri ricercatori nel passato hanno avuto i miei stessi problemi e perpelessità: i predatori della Via perduta.
vestigia di muri a secco che percorrono un crinale prima della selva dei pini: la Vandelli? |
le case de La Fignola: erano toccate dalla Vandelli? |
Nel frattempo, rimane la traccia del percorso fatto, così se qualcuno esplorandolo vorrà darmi un contributo, sarà più facile pensarci potendo percorrere le immagini del satellite e una sottile linea rossa.
È difficile trovare sollievo dai tormenti di questro intrico di storia uomini e strade. Ma un po' di ristoro lo trovo nel curiosare tra le rare speci floreali che si annidano tra il bosco della Fignola e il Sasso Tignoso e che quindi potrò ammirare passeggiando sulla desideratissima Via Vandelli:
la Via Vandelli coperta di fiori primaverili si inerpica sul crinale, dopo Cà Don Carlo |
Rossi c'è
RispondiEliminaRossi c'è eccome! lo conferma anche Strava ;)
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