«Le luci bianche nella notte sembrano accese per me. È tutta mia la città. Tutta mia la città, un deserto che conosco. Tutta mia la città, questa notte un uomo piangerà.»
Tutta la Via Vandelli in una sola immagine: ecco riassunto il lavoro di due anni e mezzo per riportare alla luce un'antica strada ammantata di leggenda, disegnarne con spirito scientifico e archeologico il tracciato originale settecentesco, percorrerlo a piedi nella sua interezza e infine impegnarmi per farla diventare un nuovo cammino appetibile per i viandanti contemporanei, in cerca di storia, natura, sfida e stupore.tutta la Via Vandelli in una sola immagine |
- In alto a sinistra, il logo ufficiale della Via Vandelli, disegnato da Silvia in modo impeccabile ed evocativo: una via che parte dalla pianura e arriva al mare, che attraversa due catene montuose, l'Appennino Tosco-Emiliano e le Alpi Apuane, che parte da Modena e arriva a Massa. Il tutto pittoricamente reso dalla sigla ViVa: VIa VAndelli. E questo logo lo potete trovare come adesivo su tutto il percorso della Via Vandelli, lasciato da me come briciola di Pollicino nel giugno del 2017. E ovviamente il sito ufficiale: www.viavandelli.com
- A sinistra, a metà altezza, l'altimetria dell'intero percorso di quasi 150km da Modena a Massa sul percorso originale del 1739, la lenta salita dalla pianura fino al passo del Lagadello e la ripidissima salita dalla Garfagnana al passo della Tambura, entrambi oltre i 1600m s.l.m., con la scala delle altimetrie e delle distanze, l'indicazione di alcuni dei luoghi attraversati e la posizione dei punti tappa, numerati da 0 (partenza) a 7 (arrivo), delle sette tappe canoniche per un cammino di una settimana.
Appena sotto lo stesso grafico per la partenza alternativa, da Sassuolo, seguendo la Via Vandelli costruita dallo stesso Domenico Vandelli per i Duchi Estensi nel 1751, fino a ricongiungersi con il percorso definito dodici anni prima. - Dominante, nella parte centrale, il tracciato della Via Vandelli, che ricorda un po' le mappe delle metropolitane come va molto di moda adesso. E questo tracciato è ricchissimo di informazioni.
Innanzitutto riproduce in rosso, in modo semplificato, l'andamento della Via Vandelli, da nord-est verso sud-ovest, dalla pianura al mare. Riporta anche il ramo di Via Vandelli che parte da Sassuolo e si ricongiunge a quello principale nei pressi di Cà Bosi (Cà Bertacchini - Cà Usercia).
Sono ben evidenziati e numerati i punti tappa, delle sette tappe canoniche: Modena o Sassuolo (0) , Torre Maina o Serramazzoni (1), Pavullo (2), La Santona (3), San Pellegrino in Alpe (4), Poggio (5), Campaniletti cioè il rifugio Nello Conti (6), Massa (7) e infine l'opzione di proseguire verso l'ideale Finisterre del cammino, cioè Marina di Massa.
Lungo il percorso sono anche indicati i nomi di alcuni degli altri paesi attraversati dalla Via Vandelli e in cui si potrebbe prevedere di spezzare una tappa magari perché troppo impegnativa o per prendersela con un po' più calma.
Con le curve tratteggiate sono indicate le alternative escursionistiche ufficiali alla Via Vandelli, che ne accompagnano da vicino il percorso originale, ma evitano quei tratti in cui la Via Vandelli è oggi una grande strada asfaltata in cui non è molto salubre camminare e quindi è consigliato percorrere sentieri o piccole strade molto più piacevoli per i viandanti e che sono state univocamente definite.
Infine, con un codice colore, sono evidenziati gli incroci della Via Vandelli con altri percorsi, in parte storici in parte creati di sana pianta, che si sono trasformati in cammini in questi anni:
- la Via Francigena da Canterbury(GB) a Roma,
- l'Alta Via delle Alpi Apuane da Castelpoggio a Camaiore,
- l'Alta Via dei Parchi dal passo della Cisa a Carpegna,
- la Via Matildica del Volto Santo da Mantova a Lucca,
- la Via Romea Germanica Imperiale da Trento ad Arezzo,
- la Via Romea Nonantolana/Strata da Stade(DE) o Tarvisio a Siena.
Questo è per mettere in mostra come la Via Vandelli faccia parte e completi un sistema di interconnessioni di cammini per viandanti che va ogni giorno sempre più rafforzandosi. - In obliquo, sotto il tracciato, c'è il libro che ho scritto al termine del mio viaggio a piedi sulla Via Vandelli da Modena a Massa a inizio giugno del 2017 "La Via Vandelli - Antica strada, nuovo cammino" Edizioni Artestampa (2018) e che è una guida per il viandate sotto forma di diario di viaggio, come nella migliore tradizione dei grandi esploratori e con cui chi intraprenderà il cammino sulla Via Vandelli può accompagnare i suoi passi e arricchirsi con le mie sensazioni pensieri sogni.
- Infine, nell'angolo in basso a destra, ci sono le indicazioni di tutti gli spazi di aggregazione in rete di foto, notizie, curiosità, contributi sulla Via Vandelli, accompagnati dall'immagine profilo che li accomuna tutti e che rappresenta la vista che si ha circa a metà del percorso della Via Vandelli, nei pressi di una capanna celtica con vista sul monte Cimone.
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Un vademecum completo in un'immagine, da tenere bene a mente per essere sicuri di essere sulla buona strada, un'altra impresa ardita portata a buon termine.
Il progetto illuministico del Duca Estense Francesco III era ardito e inaudito, la strada costruita da Domenico Vandelli era ardita e superava difficoltà estreme con soluzioni inimmaginabili, gli uomini e le donne che l'hanno continuata a percorrere nei secoli sono stati arditi spinti dal bisogno o dal sogno, la mia ricerca per recuperarne il percorso originale scomparso sotto secoli di leggende e incuria è stato ardito visionario e scientifico, il viaggio dei viandanti che hanno ricominciato e continueranno a percorrere la Via Vandelli è ardito e fuori dal comune perché la Via Vandelli è un'impresa una sfida un traguardo un godimento che per essere raggiunto necessita di preparazione audacia costanza e spregiudicatezza.
il viandante |
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