venerdì 1 ottobre 2021

com'è difficile trovare

 «e il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire»

👨‍🏫 post filosofico:

la Via è una.

e il cammino della Via Vandelli ha una caratteristica unica: si sviluppa per la maggior parte esattamente sopra alla strada ducale costruita da Domenico Vandelli tra il 1739 e il 1751, o negli immediati dintorni quando sul tracciato originale oggi insistono stade troppo trafficate (in massima sintesi sono soltanto i tratti Modena-Torre Maina; Calvario-San Dalmazio; Cà Bosi-Pavullo-Lama Mocogno; Castelnuovo-Poggio; bivio per Forno-Massa). in quei tratti ho cercato il percorso che approssimasse quanto più da vicino la #viavandelli storica, ma portando i viandanti della Via Vandelli a camminare su un percorso più sicuro e piacevole fatto di carreggiate, sentieri e piccole strade comunali e magari andando a ricercare emergenze geologiche (esempi: il ponte del diavolo o prà di lama) o architettoniche (es: pontecosi o il ponte della villetta) o storiche (es: montecuccolo o gli antichi camminamenti tra casette canevara e massa).  il percorso descritto nella "Guida alla Via Vandelli" di Terre di mezzo Editore e disponibile per tutti con le tracce gpx dal sito www.viavandelli.com -> il-percorso -> le-tappe.

questo cosa vuol dire? che chi cammina sulla Via Vandelli vive un'esperienza unica di immersione nella storia e nel paesaggio: ricalca con i suoi passi l'impresa, prima nella storia moderna, di una strada lastricata di centinaia di chilometri che attraversa due catene montuose e porta dalla pianura al mare con soluzioni ingegneristiche e logistiche uniche: tornanti, canalette di scolo, osterie, stazioni di posta, sbancamenti, muri a secco, filari di querce tuttora visibili sul cammino. è molto di più, molto molto di più, che un bel percorso che connette una partenza e una meta.

certamente si potrebbe tagliare, accorciare, evitare l'asfalto o la fabbrica o la stalla... ma poi? ma poi non si farebbe la Via Vandelli, ma qualcos'altro, di altrettanto bello o magari di più ma molto meno significativo e molto meno memorabile. secondo me. non si percorrerebbe la madre di tutte le strade moderne ma un bel sentiero tra la natura.

quindi... ci sono modi per camminare da Modena e da Sassuolo fino a Massa con meno asfalto e meno impicci, ma non sono la Via Vandelli... ed è altrettanto vero che chiunque è libero di accorciare, tagliare, evitare, scansare, ci mancherebbe altro, i piedi e i camminatori sono fortunatamente liberi di esplorare e inventare e personalizzare. ma consapevoli del perché il percorso consigliato è un altro, più fedele alla madre di tutte le strade moderne: la Via Vandelli. pennellata da Domenico Vandelli all'interno dei confini del ducato estense, tracciando con le sue isoipse il percorso più efficiente e geniale, consegnandocelo come gemma preziosa :) la Via è una.

(se avete consigli di miglioramento ulteriore all'interno della filosofia con cui ho costruito questo cammino, io sono ben felice di accoglierli. e alcuni, piccoli, li ho già pronti io, che implemeterò non appena possibile)

i percorsi della Via Vandelli: originale settecentesco e quello del cammino odierno

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giovedì 10 giugno 2021

il brevetto della Via Vandelli

i ricordi più indelebili della Via Vandelli percorreranno piedi cuore testa dei viandanti per giorni, mesi anni, vite. questo è indubbio, perché la Via dopo essere stata percorsa, percorre.

un ricordo tangibile è sicuramente il passaporto della Via Vandelli, ingallito dal sole, increspato dalla pioggia, contaminato dal fango, arricchito di tanti timbri per ogni tappa superata.
lo potete scaricare gratuitamente in pdf dal sito www.viavandelli.com e stampare prima di partire. sarà un silenzioso e caro compagno di viaggio.

ma un altro documento a cui i viandanti possono aspirare è il "Brevetto della Via Vandelli"! il brevetto è il documento che a fine cammino potete richiedere e ricevere e che testimonierà imperituramente che siete riusciti nell'impresa!

il Brevetto della Via Vandelli

e, ovviamente, il Brevetto della Via Vandelli riserva alcune sorprese.
innanzitutto adotta la filosofia delle randonnée ciclistiche, che consiste nel conferire un riconoscimento a chi completa un determinato percorso in un tempo limitato passando per alcuni punti prefissati. Nel caso della Via Vandelli si sono presi come punti di snodo i simboli del potere ducale presenti sul percorso, cioè il palazzo estense di Modena oppure di Sassuolo, quello di Pavullo, la rocca di Castelnuovo e il palazzo ducale di Massa. Chi in quattro giorni al massimo percorra la Via Vandelli tra due di questi luoghi può ricevere il brevetto di “Cavaliere o Dama della Via Vandelli”, chi ne colleghi tre in un periodo massimo di sette giorni potrà richiedere il riconoscimento di “Conte o Contessa della Via Vandelli”, coloro che invece che percorreranno tutta la Via o il percorso da uno dei due palazzi ducali della pianura emiliana fino a quello di Massa potranno fregiarsi del titolo di “Duca o Duchessa della Via Vandelli”. Ovviamente, questi titoli hanno un intento puramente celebrativo e goliardico, senza possedere nessun valore effettivo.

Tutte le possibilità per conseguire i tre titoli simbolici

Sul Brevetto ci sarà il vostro nome e cognome, il luogo di partenza e arrivo lungo la Via Vandelli e le date del vostro viaggio.
Se lo autorizzate, la vostra impresa con il titolo raggiunto verrà inserita in un apposito elenco sul sito www.viavandelli.com che raccoglierà tutti coloro che hanno ricevuto il Brevetto.
L'impegno verrà premiato anche con una altrettanto simbolica corona, sempre più sfarzosa corrispondente al titolo nobiliare conseguito.
E nella parte destra del Brevetto, sovrapposti a una mappa di parte dei possedimenti estensi, saranno evidenziati i simbili ispirati alle città effettivamente attraversate camminando sulla Via Vandelli: due trivelle incrociate per Modena, oppure tre monti con due narcisi per Sassuolo, l’aquila imperiale per Pavullo nel Frignano, il leone rampante per Castelnuovo di Garfagnana, la mazza ferrata per Massa.

Camminare la Via è un'esperienza che non finisce mai di stupire e va ricordata e va raccontata e va resa leggenda.
Perché il viaggio sulla Via Vandelli comincia nella testa, prende vita con i piedi, ma continua nel cuore.


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martedì 12 gennaio 2021

un'avventura

«Non sarà un'avventura, non può essere soltanto una primavera,
questo amore non è una stella che al mattino se ne va»

La mia avventura sulla Via Vandelli continua. Anzi, piccolo passo dopo piccolo passo, sta per fare un balzo. Il 21 gennaio 2021 esce la Guida alla Via Vandelli che ho scritto per Terre di Mezzo.

Guida alla Via Vandelli - Giulio Ferrari (Terre di Mezzo, 2021)

E davvero anche questa è stata un'avventura. Dopo mesi (e mesi) di contatti con la casa editrice e reciproco studiarsi, dopo una primavera 2020 pandemica, finalmente con l'estate ho potuto iniziare a lavorare sul campo al percorso escursionistico da proporre per completare entro l'autunno la redazione del testo che comprende oltre alle indicazioni per il cammino anche la storia della strada e tanti consigli utili per i camminatori, insieme alla scelta delle foto, il disegno delle altimetrie, il calcolo di distanze e dislivelli e l'operazione titanica di contattare tutte le ospitalità per stilare una lista completa di rifugi, b&b, pensioni e alberghi che si sono detti disponibili a ospitare i viandanti lungo il tracciato della Via Vandelli.

fatica e soddisfazioni sono inscindibili lungo la Via Vandelli

Un'avventura che mi ha molto stimolato: la responsabilità di sapere che ancora più viandanti percorreranno la Via Vandelli mi ha spinto a studiare, provare di persona, disegnare e descrivere un percorso escursionistico ancora più bello di quello che ho proposto fino ad ora.
Come sapete, in alcuni tratti alla Via Vandelli storica si è sovrapposta la viabilità moderna, con asfalto e traffico, quindi non più sicura per i camminatori. Però una delle unicità del cammino della Via Vandelli è proprio ripercorrere la strada settecentesca, la madre di tutte le strade moderne. Avevo già individuato un percorso alternativo, ma visto che ho passato il mio tempo libero degli ultimi tre anni (come minimo) a camminare il Frignano, la Garfagnana e le Apuane, ho capito che il tracciato si poteva migliorare: e il frutto di anni di ricerche è contenuto nella guida: un nuovo percorso escursionistico più bello, più agevole e anche più fedele a quello originale!

la Via Vandelli nella mappa del 1746 di Domenico Vandelli

👉 Alcune tappe sono rimaste identiche al 2020, con lo stesso percorso escursionistico.
☝ Poi ci sono alcuni piccoli cambiamenti che ho apportato per evitare quanto più possibile l'asfalto e rendere il percorso più intuitivo e camminabile.
🌟 Infine, tre sono le modifiche più importanti e sorprendenti, racchiuse in due tappe. Ma per ora andiamo per ordine di tappa, per le sette tappe:
☝M1: il percorso della prima tappa con partenza da Modena rimane sostanzialmente inalterato. La novità interessante è che faccio finire la tappa a Puianello, che rende tutta la scansione del viaggio più omogenea portandoci già in quota e dormendo con un bellissimo panorama sulla pianura padana.
👉M2: nessuna novità rispetto al percorso 2020 (a parte la partenza spostata a Puianello). Confermato il passaggio sotto al viadotto sul rio Torto per evitare l'attraversamento a raso della S.S. 12.
👉S1: tutto confermato per la prima tappa con partenza da Sassuolo.
👉S2: anche per la seconda tappa, tutto come nel 2020.
☝3: l'arrivo a La Santona avviene per un nuovo sentiero, ancora più aderente all'idea di Domenico Vandelli, riaperto grazie a Riccardo e al CAI di Modena.
👉4: tappa supersuper confermata, visto che è tutta interamente sul percorso originale settecentesco.
🌟5: ho modificato la discesa da San Pellegrino in Alpe, spostandomi dalla provinciale ai sentieri che corrono paralleli nel bosco utilizzati per il taglio legna, togliendo tanto asfalto da sotto gli scarponi.
🌟Da Castelnuovo a Poggio, ho cambiato sponda del Serchio, evitando di salire a Mont'Alfonso ma rimanendo basso sostanzialmente sul lungo fiume e molto più vicino al percorso settecentesco. Ho tolto tanto dislivello, ho mantenuto i sentieri ma soprattutto ho aggiunto due vere perle: Pontecosi e il passaggio sul ponte ferroviario-pedonale della Villetta.
☝6: l'unica modifica presente nella guida è in un breve tratto nella valle di Arnetola, in cui si abbandona il percorso settecentesco e si segue il percorso CAI per evitare due fronti di cava, visti anche i disguidi riscontrati quest'anno con i cavatori.
🌟7: l'arrivo a Massa è nuovo: seguendo prima l'antica mulattiera dal Santo a Canevara e poi il viottolo delle miniere (riaperto nel 2020 dai volontari del CAI di Massa tra cui Marco) rimaniamo molto più vicini alla Via Vandelli settecentesca (dall'altra parte del Frigido) e su un percorso più affascinante.
👉FT: tutto confermato per Finis Terræ al mar Tirreno.

il ponte ferroviario (e pedonale) della Villetta, sopra cui passa il nuovo percorso escursionistico della Via Vandelli

Tutti i dettagli, approfonditi passo per passo, li trovate nella guida fresca freschissima. Le nuove tracce gpx e kml sono state caricate sul sito. Preparate gli scarponi, gli zaini e soprattutto preparate gli occhi che si spalancheranno di stupore, il cuore che si nutrirà di emozioni, i polmoni che si riempiranno di sana fatica, la testa che si inebrierà di nuovi stimoli storici geografici intellettuali illuminanti!