domenica 15 marzo 2020

Tappa 3 :: Pavullo nel Frignano - La Santona - Via Vandelli escursionistica

la Via Vandelli con il Viandante :: Tappa 3 :: Pavullo nel Frignano - La Santona

La terza tappa della Via Vandelli, si riparte dalla piazza di Pavullo nel Frignano. Già dalla parte finale della seconda tappa, il percorso del 1739 partito da Modena e quello di Sassuolo del 1751 si sono riuniti e da qui in avanti il percorso sarà unico. Percorriamo il centro di Pavullo, fino all'uscita sulla Via Giardini, a pochi passi dalla fontana dell'acqua sulfurea con il voltodel diavolo. Al semaforo, attraversiamo la Via Giardini e passiamo dietro un centro commerciale fino a raggiungere l'aeroporto, dove imbocchiamo una bellissima nuova ciclopedonale che affianca la pista degli alianti. Sulla sinistra, oltre la pista, possiamo vedere l'edificio del XVI secolo della Galeotta, casa torre esagonale presente a fianco del percorso settecentesco della Via Vandelli, sovrastato dalla ciminiera della fornace novecentesca.

il percorso escursionistico della Via Vandelli, a fianco dell'aeroporto di Pavullo: panorama invernale
Al termine della ciclopedonale, prendiamo decisamente a destra, verso un piccolo borgo e poi attraverso il bosco in salita, incrociando altri sentieri e percorsi, proseguendo in salita verso il borgo medievale di Montecuccolo. Appena prima e dopo il paese possiamo vedere il percorso di crinale della Via Vandelli, che oggi è sotto la Via Giardini: passare dall'oratorio di Pratolino e proseguire verso Montecenere, che non incontreremo nel percorso escursionistico. Entriamo dentro le mura attraverso un arco e proseguiamo verso la piazza compresa tra la chiesa, le mura del castello e le antiche case. Qui troviamo anche una bellissima fontana con un gufo in cui è consigliabile dissetarsi e fare rifornimento di acqua.

il castello di Montecuccolo
Continuiamo a salire nel bosco, per poi scendere nella valle del Fosso dell'Acqua Puzzola, prendendo via Le Fornaci. Anche da questo tratto si può vedere,due crinali più in là, il percorso settecentesco della Via Vandelli, e in mezzo la chiesetta e l'edificio di Serra Parenti da cui non si può passare per dissenso degli attuali proprietari.
Arriviamo al punto più basso di questa terza tappa, con il ponte sul Rio Giordano. Inizia la ripida salita verso Monzone. Questo paese è particolarmente importante perché qui c'era un castello conteso nel corso dei secoli e nel 1342 gli ufficiali delle comunità della montagna si riunirono nella Domus Comunis Fregnani, edificio trecentesco, e furono sottoscritti gli statuti frignanesi.
Lasciamo Monzone percorrendo una strada asfaltata molto panoramica, che dopo poco lasciamo per imboccare sulla destra un largo sentiero sabbioso tra i castagni e le roveri. La nostra meta è il meraviglioso Ponte d'Ercole o Ponte del Diavolo: luogo antico e leggendario, noto fin dai tempi più ancestrali, dove si sono svolti riti pagani e cristiani, affascianante e maestoso tanto da essere dedicato prima all'eroe invitto e poi al demonio: siamo davanti a un arco di pietra naturale che attraversa una piccola valle, formatosi grazie all'erosione del rio che passava nella valletta.

il Ponte del Diavolo
 Lasciamo questo luogo magico, e continuiamo tra rocce e sabbia, fino a uscire dal bosco e affrontare la ripida salita verso il Colle Montese che sovrasta Lama Mocogno in cui arriviamo rapidamente in discesa e ci ricongiungiamo da qui sino a fine tappa colpercorso originale della Via Vandelli.
In centro a Lama Mocogno troviamo fontane, bar e alimentari, e possiamo fare rifornimento di tutto, visto che non ne troveremo più fino a fine tappa.
Dopo Lama Mocogno, passiamo a fianco del nucleo del Le Serre e poi camminiamo dove nell'ottocento una grande frana ha fatto sparire il crinale e il lago della Ferla, e dove oggi c'è un prato, che ci porta tra le case di Mezzolato: un paese importante nel corso di tutta la storia della montagna modenese, prima di essere travolto dalla frana.

le case di Mezzolato
Attraversiamo nuovamente la Via Giardini e saliamo sul crinale attraverso splendidi prati fino a raggiungere Borra. Qui, se abbiamo bisogno, possiamo fare una piccola deviazione in centro paese per comprare qualcosa. Altrimenti proseguiamo tenendoci sul crinale e passando da una piccola strada asfaltata al sentiero che ci porta prima a Cà Don Carlo, poi, sempre in salita, dentro la pineta ducale: uno splendido bosco piantumati dai duchi, dove il lastricato originale della Via Vandelli settecentesca riemerge nella sua quasi totalità. L'atmosfera è veramente mistica e tranquilla, freschissima d'estate e camminiamo immersi nel fruscio delle foglie e nella luce filtrante.

la Via Vandelli dentro il bosco prima tra Borra e La Santona
Seguendo anche i segnali cai che qui ci guidano sulla Via Vandelli, raggiungiamo il punto più alto della tappa, quando riemergiamo sulla strada asfaltata che a destra va alle Piane di Mocogno, mentre noi voltiamo a sinistra verso la nostra meta. Poca strada asfaltata e al primo tornante imbocchiamo a destra un sentiero che ci porterà, in ripida discesa, sulla Via Vandelli, un poco oltre La Santona. Quindi quando raggiungiamo la Via Vandelli, dobbiamo percorrerla per pochissime centinaia di metri a ritroso, prendendo a sinistra ed entrando a La Santona dalla parte del vecchio borgo con le case e la strada di pietra. Ci dissetiamo alla freschissima fontana e ci prepariamo per la notte.

il video de "la Via Vandelli con il Viandante"

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