venerdì 21 febbraio 2020

Tappa 1 :: Sassuolo - Serramazzoni - Via Vandelli escursionistica

la Via Vandelli con il Viandante :: Tappa 1 :: Sassuolo - Serramazzoni

La prima tappa della Via Vandelli, nel ramo che parte da Sassuolo, parte anche in questo caso, come per la partenza da Modena, da un palazzo Ducale: la delizia Estense di Sassuolo, mirabolante architettura pensata per la villeggiatura dei Duchi e destinata a meravigliare gli ospiti.
Domenico Vandelli iniza dopo la guerra di successione austriaca a progettare la bretella di collegamento tra questa residenza ducale e la sua "strada nuova per la Garfagnana" realizzata nel 1739. L'opera si concluderà nel 1751 con il congiungimento tra le due Vie Vandelli, quella da Modena e quella da Sassuolo, nei pressi di Cà Bosi e il completamento del progetto originale dal passo della Tambura fino a Massa.
Il palazzo ducale ci meraviglia subito con la Peschiera, appena oltre la porta di accesso alla piazza, e lo stupore continua con i 5 chilometri di viale alberato, disegnato dal doppio filare di pioppi cipressini, fino a raggiungere il belvedere, la Coffee House dei piaceri del nuovo mondo, come tè, caffè e cioccolata. Purtroppo alcune proprietà private ci impediscono di proseguire sempre dritti e dobbiamo fare alcune deviazioni.

il palazzo ducale di Sassuolo e la Via Vandelli che inizia col viale alberato
immagine tratta dal documentario "La Via Vandelli" di Carelli, Grandi e Guarienti
Tra queste deviazioni quell più notevole è quella che ci porta ad attraversare la trafficata S.P.19 e a raggiungere le antiche terme della Salvarola dalle acque salsobromoiodiche e solfuree, di cui possiamo ammirare l'edificio in stile liberty del 1910. Poche centinaia di metri tra campagna e specchi d'acqua, in cui ci attardiamo anche nei pressi di una piccola chiesetta con cipressi, e raggiungiamo lo sbocco della Vallurbana in cui finalmente torniamo a imboccare la Via Vandelli sul suo percorso originale.
La strada, asfaltata, inizia decisamente a salire e dopo lo Sporting Club diventa sterrata ma continua a salire e poi si confonde tra i campi pur continuando a salire inesorabilmente seguendo la linea di massima pendenza fino alla cima della possessione, da cui si gode di un primo notevolissimo panorama su Sassuolo, Modena, le Alpi se il cielo è terso e la valle del Secchia con il castello di Castellarano.

i viandanti sulla Via Vandelli che serpeggia tra i prati della colline sopra Sassuolo
Dopo aver raggiunto il crinale, la Via Vandelli lo segue attentamente, tra lunghi tratti rettilinei alternati a sinuose curve tra i calanchi e i campi di foraggio o papaveri. A parte una piccola deviazione per evitare un'azienda agricola che si è insediata sul tracciato originale della strada.
Con continui rilanci di salita con pendenze fino al 15% e tratti più dolci, la Via Vandelli arriva fino a Monte Scisso, con un imponente edificio cinquecentesco e case fortificate e un piccolo borgo.

la Via Vandelli sotto le grandi querce che ne caratterizzano il percorso
La Via Vandelli prosegue oggi come piccola strada asfaltata attraverso i piccoli gruppi di case delle Braide, di Chiozza e San Donnino. E poi il percorso originale torna a prendere le forme di una carreggiata tra i verdi campi, a volte incastonata tra filari di alberi, sempre salendo, fino al culmine di un colle da cui si vede più in basso il borgo di Campodolio-Varana. Come dice il nome stesso (e anche quello di Sassuolo da cui siamo partiti) questi sono luoghi ricchi di "petrae oleum" ovvero di olio di sasso che oggi chiamiamo petrolio, un tempo giacimenti sfruttati per svariati usi.
In centro al paese troviamo la prima fontana di questa tappa, circa 15km dopo la partenza, e l'unica prima dell'arrivo a Serramazzoni. È quindi importante approfittare di questa fonte e programmare bene le riserve di acqua. Qui c'è anche un bar e qualche altro negozio.

la Via Vandelli scende verso il campanile di Campodolio-Varana
Il cammino riprende per inoltrarsi, sempre inesorabilmente in salita, tra piccoli insediamenti, un tempo produttivi dai nomi evocativi come il Mulino del Berto, il Casone fino ad inoltrarsi nel bosco della Carbonaia dove la Via Vandelli sale nuovamente sul suo selciato settecentesco, avvolta da storie di antiche pestilenze e donne che proprio in questo bosco hanno trovato riparo.

la Via Vandelli sale nel bosco della Carbonaia col selciato settecentesco
Usciti di nuovo fuori dal bosco, sulla S.P.21, la percorriamo per qualche centinaio di metri, per poi abbandonare il percorso orignale della Via Vandelli, che proseguirebbe ancora asfaltata verso il paese, con una netta svolta a sinistra che ci porta per sentieri in quota, ad attraversare l'antichissimo borgo di Case Mazzoni, preesistente al paese stesso, nella cui piazza arriviamo in discesa per goderci la piazza, la fontana, e la conquista di questa tappa!

il secondo video de "la Via Vandelli con il Viandante"

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