giovedì 16 luglio 2020

il passaporto del Viandante

«Correr es mi destino
Para burlar la ley
Perdido en el corazón
De la grande Babylon
Me dicen "el clandestino"
Por no llevar papel»

Chi è un viandante? Secondo me chiunque si mette per via con l'intenzione del viaggio. Può avere una meta o no, può portarci da qualche parte o anche avere più la natura di una fuga, può essere breve o lungo, senza fine in rari casi. Il viandante per un lasso di tempo ha lo sguardo che oscilla tra la punta delle scarpe e l'orizzonte (non che servano le scarpe, a dirla tutta, e l'orizzonte potrebbe anche essere stretto da alte montagne, o lontanissimo come il pelo del mare), il viandante in quel lasso di tempo aiutato dalla dolce agitazione dello spirito provocata dal sobbalzare sul terreno inizia a sentire nell'intimo che le pareti si scrostano, i pezzi cadendo scricchiolano e aprono cerchi di eccitazione e pensieri. Poi un giorno si fermerà: seduto su un sasso, sdraiato nell'erba, soddisfatto su una panchina di un centro città, scaldato dalla sabbia del mare, inebriato dall'aria rarefatta di una vetta o sulla poltrona di casa: e inizierà a ridipingere. Altra cosa non necessaria: il bordone. Però fa figo!

il Viandante che riaprì la Via
Cosa rende un viandante un Viandante della Via Vandelli? Fare tutto quello di cui sopra sulla Via Vandelli, tra Modena, Sassuolo, Pavullo nel Frignano, San Pellegrino in Alpe, Castelnuovo di Garfagnana, il passo della Tambura e Massa. Magari il mare. Né più né meno.

Segue un inciso autoincensante, che si può saltare se volete arrivare al punto 😃
Quest'anno, addì duemilaeventi dell'era comune, il numero di viandanti della Via Vandelli sta crescendo davvero tanto: e non posso che esserne davvero felice!
La storia in breve è questa: più o meno esattamente quattro anni fa capisco che per me è arrivato il momento di percorrere tutta la Via Vandelli, la strada di casa per me, da Modena a Massa. Ma siccome sono uno scienziato, mi metto a cercare il tracciato originale e scopro che non è ben documentato. Passo nove mesi tra archivi e web a studiare e ricostruirlo. A gennaio scrivo una poesiola, che è il primo post di questo blog, a giugno 2017 parto e racconto qui il mio cammino. A natale mi stampo da solo un po' di copie del diario di viaggio che ho tenuto mentre camminavo, da regalare a qualche amico e parente. Un editore se ne accorge, ad aprile 2018 esce il libro "La Via Vandelli - Antica strada, nuovo cammino". Faccio decine e decine di conferenze dal Po alla Garfagnana a raccontare la storia della Via Vandelli. Nel 2018, con il mio libro in mano, i primi due avventurosi, bolognesi, partono sulle mie tracce da Modena e riescono ad arrivare fino a Massa. A fine anno saranno cinque. Nel 2019, l'interesse cresce e i viandanti saranno una cinquantina, compreso un gruppo di spericolati mountainbiker modenesi che accolgo personalmente al passo della Tambura. Quest'anno... beh, quest'anno le persone che camminano la Via Vandelli sono TANTISSIME!

uno degli eventi dedicati alla Via Vandelli, in partenza dal palazzo ducale di Sassuolo
Quindi, aumentando le persone, si diversificano anche le esigenze. E una di queste, veniamo al punto, è di avere un documento che attesti il passaggio sulla Via Vandelli. Quella che sui cammini religiosi si chiama credenziale e che sulla Via Vandelli si chiamerà:
Un piccolo libricino, in cui raccogliere i timbri che testimoniano il passaggio lungo le diverse tappe, con il percorso, i profili altimetrici, qualche immagine di sfondo e un po' di storia della Via Vandelli.
Non dà diritto a nessun trattamento speciale, sconti convenzioni privilegi, non è in alcun modo un documeto di riconoscimento. È un bel ricordo. Da conservare, da mettere in cornice, da riguardare sognando l'indelebile cammino sulla Via Vandelli. Infatti le pagine interne sono fatte apposta per essere riaperte e avere in una sola pagina il nome, le altimetrie col percorso e i timbri.

il Passaporto del Viandante della Via Vandelli
In tante persone che si apprestavano a camminare mi hanno chiesto se era disponibile un documento di questo tipo, e alcuni se lo sono anche fatti in autonomia. Quindi ho deciso di realizzarlo e di metterlo a disposizione sul sito www.viavandelli.com, nella sezione "il passaporto", per essere scaricato e stampato. E portato con sé durante il cammino. E timbrato. E conservato. Affettuosamente.

Come funziona: si va sul sito, si va alla pagina relativa al Passaporto del Viandante, si scarica il file pdf e si stampa fronte/retro su un foglio A4, ancora meglio se su cartoncino. Poi si piega in quattro: prima di tutto si piega il foglio in due sul lato lungo, facendo andare la parte che contiene le altimetrie sopra la parte per i timbri, poi si piega nuovamente in due sul nuovo lato lungo, sovrapponendo le due parti con la descrizione della Via Vandelli, compilate con i vostri dati nella pagina interna: il Passaporto del Viandante è pronto per il cammino con voi!
Ecco come si fa: 1... 2... fatto!
come piegare il Passaporto del Viandante della Via Vandelli
- La foto di sfondo della copertina è il passaggio al passo della Tambura; in alto c'è il logo della Via; lo spazio per scrivere, eventualmente, il proprio nome, la poesiola che scrissi tre anni fa, la schematizzazione del percorso con le tappe, la capanna celtica a Cà Guerri e l'indirizzo del sito.
- Sul retro, la foto di sfondo è il passaggio sotto il voltone a San Pellegrino in Alpe; poi c'è in brevissimo raccontato cos'è la Via Vandelli; nuovamente il logo della Via; l'hashtag #viavandelli con cui taggare i vostri post sui social; e il qr-code che porta al sito.
- Aprendo il passaporto, la foto di sfondo è una bellissima rampa della Via Vandelli sulle Apuante, tra Resceto e i Campaniletti. Il testo racconta un po' più per esteso la storia della Via Vandelli, dalle origini fino al cammino che sta diventando oggi.
- Aprendo ulteriormente si torna al formato A4: nella parte superiore la foto di sfondo è Capanno Guerri con il cimone; sulla parte sinistra, sotto il logo, ci sono gli spazi per i dati della viandante o del viandante e del suo viaggio, sulla destra le due altimetrie con le tappe, partendo da Modena o da Sassuolo.
Nella parte inferiore c'è il percorso vero e proprio, con le tappe, affiancato dalla freccia direzionale che accompagnerà il vostro cammino; e sotto, con sfondo la selciatura della Via Vandelli nella Selva Romanesca, lo spazio per i timbri!

I timbri si possono richiedere agli uffici turistici dei paesi attraversati, nelle ospitalità in cui sostate nelle varie tappe o anche agli esercizi commerciali: non c'è un timbro ufficiale della Via Vandelli, quindi ognuno metterà il suo.

Se qualcosa non fosse chiaro, ho fatto anche un breve video che spiega il tutto...
...buona visione e soprattutto buon cammino sulla Via Vandelli!


...qualcuno mi chiederà: e il testimonum...? ...chissà... 😊 (che poi io chiamerei "brevetto", memore delle randonée ciclistiche) STAY TUNED, come si dice in questi casi.